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Come gestire l’aria compressa in ambienti sporchi: focus sugli agenti inquinanti

Negli ambienti particolarmente sporchi e polverosi è fondamentale dotare il proprio impianto di distribuzione di aria compressa di filtri di aspirazione.

L’adozione di tali sistemi garantisce una maggiore vita utile del compressore e dei suoi componenti, favorendone il funzionamento ottimale.

Tra le conseguenze legate al mancato filtraggio dell’aria che viene aspirata dal compressore dell’impianto ci sono un aumento della pressione differenziale, l’usura maggiore, aumento della temperatura, una minore efficienza dell’intero impianto e delle sue prestazioni, eccetera.

Dopo aver individuato i processi produttivi caratterizzati dalla presenza elevata di particelle, approfondiremo la normativa ISO 8573 dove vengono definiti gli standard per la filtrazione dell’aria compressa.

 

Filtrazione degli impianti ad aria compressa: ecco dove ci sono maggiori quantità di polveri

Ci sono alcuni ambienti produttivi dove la quantità di polveri e particelle è notevole. In tutti questi contesti proteggere l’impianti ad aria compressa risulta particolarmente complesso.

In particolare facciamo riferimento a:

  • aziende di lavorazione del legno;
  • aziende di lavorazione del vetro;
  • aziende produttrici di ceramiche;
  • miniere;
  • fonderie;
  • cementerie;
  • aziende del settore tessile;
  • impianti specializzati nella gestione e nel recupero dei rifiuti.

Una valida alternativa in questo senso è rappresentata dai compressori rotativi a vite oil free a doppio stadio: l’aria presa dall’ambiente esterno viene fatta passare inizialmente attraverso un filtro che trattiene le particelle di dimensioni maggiori e, in seguito, filtrata nuovamente mediante filtri capaci di trattenere le polveri ed i residui più piccoli.

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Gli standard per la filtrazione dell’aria compressa definiti dalla ISO 8573

Durante la progettazione dell’impianto è doveroso tenere conto degli standard per la filtrazione dell’aria indicati nella ISO 8573 per arginare tutte le conseguenze legate alla diffusione degli agenti inquinanti.

La prima conseguenza “visibile” legata al mancato trattamento dell’aria compressa è l’incremento dei costi di gestione e manutenzione dell’impianto seguita, nella peggiore delle ipotesi, dal fermo produzione.

Quali sono gli inquinanti presenti nell’aria compressa quando non è filtrata?

Partendo dal presupposto che qualsiasi impianto ad aria compressa è di fatto un sistema aperto che interagisce continuamente con l’ambiente che lo circonda, la ISO 8573 individua le seguenti tipologie di agenti inquinanti:

  1. idrocarburi: sono presenti in forma di odori, vapori, aerosol, nebbie e gocce;
  2. polveri: sono inquinanti solidi classificati sulla base del numero massimo di particelle ammesse e delle differenti dimensioni;
  3. umidità: sono inquinanti presenti come condensa o acqua, classificati sulla base del rispettivo PDP (Punto di rugiada in pressione) ovvero la temperatura dell’aria al di sotto della quale il vapore precipita in forma liquida.

La stessa normativa, oltre a definire gli inquinanti e classificare la qualità dell’aria, si preoccupa di fornire metodologie e sistemi di misurazione degli agenti inquinanti da implementare in loco.

 

Distribuzione aria compressa e sistemi di trattamento dell’aria: qual è la soluzione migliore?

Alla luce di quanto detto è facilmente intuibile che l’impianto ad aria compressa dotato di sistemi di trattamento e filtrazione è in grado di assicurare all’azienda aria pulita ed una concentrazione di agenti inquinanti nettamente inferiore a quella dell’ambiente che ci circonda.

Dunque, qual è la soluzione migliore a livello di tipologia di compressore?

Ricorda che:

  • l’utilizzo di compressori oil-free non esclude l’utilizzo di un sistema di trattamento dell’aria compressa;
  • l’adozione di modelli volumetrici a vite lubrificati offre prestazioni uguali ai modelli oil-free dal punto di vista della qualità dell’aria ma comporta maggiori consumi energetici e quindi maggiori costi.

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A prescindere dal tipo di compressore, il sistema di trattamento dell’aria deve essere identificato tenendo conto del tipo di prodotto, della realizzazione e della manutenzione dell’intero impianto.

Solo in questo modo si ha la sicurezza di creare le condizioni operative ottimali, soprattutto nei contesti più delicati come quelli descritti in questo articolo.

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