Così come gli impianti per la distribuzione di aria compressa, anche i sistemi per vuoto sono incredibilmente versatili e trovano ampio spazio nel mondo industriale.
La tecnologia del vuoto infatti viene sfruttata all’interno di diversi processi produttivi alimentari e non, presso aziende chimiche, mediche, di imballaggio e laboratori.
Come per l’aria compressa anche un sistema da vuoto deve essere progettato in modo adeguato a partire da una diagnosi energetica accurata per definire il reale fabbisogno dell’impresa, evitando consumi energetici e spese eccessive.
All’analisi di fattibilità energetica, tecnica ed economica si aggiunge un altro importante fattore da considerare: la scelta della migliore pompa da vuoto sulla base delle proprie esigenze specifiche.
Una pompa del vuoto di fatto è un dispositivo che permette di estrarre da un serbatoio aria o gas per sviluppare un vuoto totale o parziale all’interno del sistema realizzato.
La scelta della tipologia di pompa del vuoto giusta è legata alla valutazione di un serie di fattori tra cui: portata, contabilità chimica, lubrificazione, manutenzione e costi.
I fattori che guidano la scelta di una pompa da vuoto
Cominciamo dall’applicazione: quale sarà la destinazione d’uso del tuo sistema da vuoto e, di riflesso, della pompa?
Questa è la domanda che rivolgiamo sempre ai nostri clienti attuali e potenziali quando ci contattano per valutare l’utilizzo della tecnologia del vuoto nella propria azienda.
Applicazione e destinazione d’uso definiscono dunque le nostre scelte in termini di tecnologia.
Il passo successivo è la valutazione della sfera qualitativa ovvero del livello di vuoto desiderato:
- vuoto primario o industriale;
- vuoto spinto o alto vuoto;
- vuoto ultra alto.
Le tipologie di vuoto appena elencate si distinguono tra loro sulla base del numero di molecole che restano una volta che la fase di pompaggio è terminata: per avere questa informazione è necessario misurare la pressione dei gas residui.
Bassi livelli di pressione comportano un numero basso di molecole gassose per cm3 e una qualità nettamente superiore del vuoto generato.
Portata, contabilità chimica, lubrificazione e manutenzione
Gli altri quattro aspetti da considerare sono, come anticipato, la lubrificazione, i costi di manutenzione, la portata della nostra pompa da vuoto e la contabilità chimica.
- COMPABILITA’ CHIMICA: indica il grado di compatibilità della pompa del vuoto rispetto al gas scelto;
- LUBRIFICAZIONE: le pompe lubrificate rispetto a quelle a secco si distinguono per performance e resistenza superiori ma richiedono interventi di manutenzione più frequenti.
- PORTATA: questo fattore indica il tempo necessario al sistema per estrarre il fluido. Le pompe del vuoto che scegliamo devono sempre essere dimensionate in modo corretto: in generale possiamo dire che una portata elevata garantisce tempi di estrazione ridotte.
- COSTI DI MANUTENZIONE: la frequenza degli interventi di manutenzione dipende da tutti i fattori che abbiamo analizzato fino ad ora dunque non è corretto ricercare una risposta universalmente valida.
Tipologie di pompe del vuoto: le proposte di PROSERVICE
Al termine dell’analisi dei fattori che abbiamo appena visto, inizia la valutazione della tipologia di pompa del vuoto più adatta alle esigenze del singolo cliente.
PROSERVICE propone quattro tipologie di pompe del vuoto: quella a palette, quella a secco, quella lubrificata e quella ad anello liquido.
Pompe per vuoto a palette
La pompa del vuoto a palette è la soluzione più adatta quando si è alla ricerca di prestazioni elevate ad un costo contenuto.
Piccole e compatte queste pompe del vuoto permetto di raggiungere una condizione di vuoto primario e sono particolarmente indicate per campioni a base di acqua e solventi con un punto di ebollizione alto.
Questa tipologia richiede un’accurata lubrificazione per una tenuta duratura nel tempo, soprattutto delle parti in costante movimento.
Da questa caratteristica deriva in un certo senso il problema associato alle pompe del vuoto a palette: l’olio utilizzato per la lubrificazione deve essere sostituito con una certa regolarità per evitare di comprometterne la durata nel tempo.
Pompe ad anello liquido
Il funzionamento delle pompe del vuoto ad anello liquido si basa su un liquido aggiunto che grazie alla forza centrifuga viene indirizzato sulle pareti della pompa: questo garantisce la tenuta della pompa stessa nel tempo.
Questa tipologia di pompe del vuoto si rivela particolarmente indicata per industrie, centrali elettriche, zuccherifici, raffinerie e diversi altri contesti in quanto poco “sensibili” al passaggio di vapori, residui solidi e liquidi.
Un’altra applicazione delle pompe del vuoto ad anello liquidi è quella della filtrazione sottovuoto, lo spostamento delle ceneri, il recupero di sostanze minerali e la lavorazione della carta.
Tra le note dolenti abbiamo l’ingombro importante e l’elevato consumo energetico.
Pompe per vuoto lubrificate
La lubrificazione è un fattore che indice direttamente sulla scelta della pompa da vuoto in quanto richiede interventi di manutenzione più frequenti ai quali non è possibile rinunciare se non si vuole compromettere la robustezza e l’efficienza della pompa stessa.
Per evitare che l’olio condensi il vapore viene applicato un dispositivo note come trappola a freddo all’ingresso della pompa così da impedire all’olio di risalite.
L’utilizzo dell’olio esclude a priori l’utilizzo delle pompe per vuoto lubrificate in settori produttivi alimentari.
Pompe per vuoto a secco
Eccoci arrivati all’ultima tipologia di pompe del vuoto proposta dalla nostra azienda: le pompe per vuoto a secco.
Rispetto alla tipologia precedentemente descritta le pompe per vuoto a secco non hanno bisogno di essere lubrificate periodicamente: questo le rende la scelta più ovvia per realtà che lavorano nel settore alimentare.
Tra gli svantaggi associati a questa scelta è necessario tuttavia segnalare la maggiore sensibilità all’umidità e alle alte temperature.
Le pompe per vuoto a secco non richiedono infine interventi frequenti di manutenzione.