Per un’azienda la migliore opportunità di accrescimento e perfezionamento della condizione di efficienza energetica del proprio impianto ad aria compressa risiede nello uso di un sistema di recupero del calore.
Nell’ottica di ottimizzare i consumi di energia (diminuendo in parallelo le emissioni di anidride carbonica), ridurre le spese ed alimentare i processi aziendali con una fonte energetica alternativa analizziamo insieme opportunità e vantaggi legati a questa soluzione.
Come e perché scegliere un sistema di recupero del calore
Di tutta l’energia elettrica utilizzata da soffianti, booster e compressori ad aria a vite, circa il 96% viene recuperato, trasformato in energia termica e riutilizzato per alimentare processi aziendali, scaldare l’acqua o gli ambienti.
Per quanto riguarda la restante parte (ovvero il 4% di calore che non può essere sfruttato): il 2% resta nell’aria compressa e l’altro 2% viene dissipato nell’atmosfera.
Questo sistema di recupero del calore permette all’azienda di ridurre i costi legati al consumo di energia ed il proprio impatto ambientale in quanto l’utilizzo di combustibile primario diminuisce nettamente.
Oggi la sostenibilità, come pure il raggiungimento di una condizione di efficienza energetica, sono obiettivi condivisi da tutte le aziende a prescindere dal settore di appartenenza: in questa sfida l’aria compressa svolge un ruolo di primaria importanza.
Nel corso degli anni è diventata infatti una risorsa alla quale le imprese difficilmente rinunciano dal momento che sono davvero pochi i processi produttivi (o i macchinari) che prescindono il loro funzionamento da questa fonte energetica alternativa!
>> Ti invito a leggere questo articolo se vuoi conoscere meglio i vantaggi associati all’uso dei compressori ad aria a vite
Cosa genera l’energia che viene utilizzata negli impianti ad aria compressa industriale
L’energia utilizzata dall’impianto ad aria compressa è frutto del processo di compressione e trasformazione dell’energia elettrica in energia termica: vediamo i dettagli.
Quando il compressore aspira l’aria, immagazzina energia: stiamo parlando nello specifico del 25% della potenza elettrica assorbita. Questa viene sfruttata nel momento in cui l’aria compressa arriva e si espande nel punto di utenza, prendendo dall’ambiente energia termica.
Tutto “fila liscio” per così dire fino a quando nell’impianto stesso non vengono identificate perdite non solo di aria ma anche di pressione.
Come sottolineato più volte nel corso dei nostri articoli, l’attività di monitoraggio e manutenzione dell’impianto ad aria compressa non deve essere trascurata se si vuole avere la certezza che questo sia sempre performante e consenta l’ottenimento dell’efficienza energetica appena descritta!
>> leggi la nostra guida su come ricercare le perdite in un impianto ad aria compressa
In che modo l’azienda può utilizzare il calore recuperato
Tra i principali utilizzi del calore derivante dal nostro sistema di recupero termico ci sono:
- il riscaldamento dell’acqua;
- il riscaldamento degli spazi aziendali.
Questi utilizzi si basano rispettivamente su: sistemi di recupero calore – acqua calda nel primo caso e su sistemi di recupero calore – aria calda nel secondo.
Per quanto riguarda il riscaldamento dell’acqua vengono utilizzati scambiatori di calore che permettono di raggiungere temperature fino a 70 gradi (per temperature maggiori sono necessari sistemi specifici e personalizzati).
In presenza di impianti per acqua sanitaria è possibile riutilizzare circa il 76% dell’energia assorbita dal compressore riducendo di conseguenza il fabbisogno di energia primaria.
Per quanto riguarda il riscaldamento degli spazi aziendali il calore recuperato è quello derivante dall’aria utilizzata per il raffreddamento del compressore.
Il recupero in questo caso si aggira intorno al 96% dell’energia elettrica assimilata dal compressore.
Negli spazi in cui la normativa lo consente il calore recuperato viene convogliato attraverso i sistemi di ventilazione ed utilizzato per il riscaldamento di ambienti quali officine e depositi.